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Washington Wizards @ Boston Celtics 102-110: Thomas torna a trascinare Boston, la rimonta ospite si ferma a metà

Sullo storico parquet del TD Garden di Boston ci si gioca l’ultima chance di poter provare a rincorrere il 1st seed occupato attualmente dai Cleveland Cavaliers. Boston e Washington, Celtics e Wizards si sono dati battaglia fino all’ultimo istante per potersi aggiudicare una partita che vale più di una semplice gara di regular season e che, per certi versi, potrebbe sancire definitivamente la seconda forza della Eastern Conference. Per l’occasione, con un sospiro di sollievo di tutto i tifosi Celtics, c’è Isaiah Thomas. Per coach Brooks, invece, nessuna defezione di rilievo. Seconda contro terza, che lo spettacolo inizi.

La partita inizia sostanzialmente tra le risate dei tifosi Celtics e tra una bella nomination allo Shaqtin a Fool di questa settimana: Beal penetra a centro area, scarica nell’angolo per il movimento in uscita di Bogdanovic ma il croato inciampa sull’arbitro che gli fischia la palla persa. La panchina dei Wizards salta in piedi ma non ci sono storie: palla verde e si continua a giocare. Boston detta i ritmi offensivi della gara, rimanendo avanti quasi per tutto il primo tempo, vincendo il primo quarto 28-30 e dando una bella spallata nel secondo periodo, piazzando il parziale di 19-28. Gli ultimi 3 minuti sono un duello a distanza tra John Wall, che crea non pochi danni alla difesa bianco-verde, e Isaiah Thomas, che si traveste da facilitatore per i suoi compagni di squadra. A due minuti dalla fine del primo tempo, Washington vola sul +13 grazie alla tripla di Bradley e, all’intervallo, il tabellone del TD Garden dice Celtics 58, Wizards 47. Nel terzo periodo Thomas lascia negli spogliatoi i vestiti da assistman e indossa quelli a lui più congeniali, ovvero sia quelli da scorer. Pronti, via: arriva la tripla del piccolo grande uomo da Tacoma e i Celtics ritorno a viaggiare su un vantaggio che flirta con i quindici punti. L’aiuto, spesso invisibile, che offrono giocatori come Horford (16+9) e Crowder (16+9) è di vitale importanza per tenere gli avversari a debita distanza. La ciliegina sula torta arriva con il tap-in sulla sirena del terzo quarto messo a segno da…Horford? No. Crowder? No. Johnson? Nemmeno. Da ISAIAH THOMAS! 92-75 alla fine del terzo periodo e partita in ghiaccio. L’ultimo quarto, però, è tutt’altro che di “garbage time” e i Wizards hanno idee piuttosto bellicose: prima Beal con l’and-one per il -12, poi le penetrazioni di Wall e, per finire, la rubata di Oubre ai danni di Thomas e la schiacciata che vale il -6 a 2:11 dalla sirena finale. In attacco si prende le sue responsabilità Marcus Smart mandando a bersaglio il canestro del momentaneo +8 e la rimonta dei Wizards si spegne sul più bello. Finisce 102-110 e Celtics che si mettono a due gare di distanza dai Wizards e a 3 dai Cavs.

Washington Wizards (42-27): Wall 16, Beal 19, Morris 14, Porter 8, Gortat 4, Bogdanovic 14, Oubre 4, Smith 13, Mahinmi, Jennings 10, Satoransky.

Boston Celtics (44-26): Crowder 16, Horford 16, Thomas 25, Bradley 20, Johnson 4, Smart 10, Brown 6, Olynyk 9 + 11 RT, Rozier, Zeller 4.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone