Golden State Warriors @ Oklahoma City Thunder 111-95: Thompson strapazza OKC, Westbrook delude

Alla Cheseapeake Energy Arena di Oklahoma City va in scena una delle partite più suggestive dell’anno, ovvero sia il ritorno (bis) a “casa” di Kevin Durant, preso di mira dai suoi ex tifosi e addirittura dalla mascotte dei Thunder che simula un ingresso in campo in stampelle. KD ha il permesso di viaggiare con la squadra ed è effettivamente in panchina, in borghese, con i suoi compagni. Al di là del contorno, la gara è sotto molti punti di vista la fotocopia dell’ultimo incontro visto su questo parquet tra le due squadre: OKC costantemente all’arrembaggio ma GS sempre pronta ad evitare ogni affondata dei padroni di casa. Dopo un primo quarto sostanzialmente equilibrato (25-22 Warriors), nel secondo periodo la partita di “sporca” in tutti i sensi: Westbrook subisce un brutto colpo al volto da Curry (dal replay non sembra del tutto involontario), l’arbitro non fischia e Iguodala segna il canestro che aumenta il parziale aperto di 11-27. L’ira dei tifosi dei Thunder è alle stelle e questa tensione nervosa si scatena, esplode, su una palla a due in zona offensiva per OKC. Questi i fatti: saltano Gibson e Iguodala ma attorno al cerchio iniziano dei tafferugli tra Curry e Christon per la posizione; i due si spintonano, interviene Westbrook e inizia un parapiglia difficile da risolvere. Alla fine gli arbitri decidono di assegnare 4 falli tecnici (Curry, Christon, Green e Westbrook) e di sedare la mini-rissa così. Nel frattempo il secondo quarto dice decisamente Warriors: 34-17 il parziale con il quale si chiude il primo tempo.

Il rientro sul parquet è piuttosto frustrante per i padroni di casa che, se da un lato riescono a mettere in difficoltà la difesa dei Warriors, dall’altro nella propria metà campo fanno una fatica immensa a coprire i tanti scarichi sul perimetro di Golden State. Anche il terzo quarto è una carneficina difensiva per i Thunder che concedono 33 punti e ne realizzano 27. Dopo i primi 36 minuti, dunque, il tabellone dell’arena dice 92-66 Warriors. Klay Thompson è l’uomo che farà più male alla difesa di OKC, mentre Barnes è l’uomo che farà più male all’attacco di OKC come dimostra il flagrant 1 che gli arbitri gli fischiano contro sul finire di terzo quarto. La tripla di Curry sulla sirena del terzo periodo chiude sostanzialmente i giochi con un quarto di anticipo, mandando l’ennesimo messaggio agli indiretti rivale di conference in termini emotivi. Finisce 111-95 con i Warriors che mandano tutti a referto e con OKC che non si gode un Westbrook da tripla doppia (15+7+8).

Golden State Warriors (55-14): Thompson 34, Curry 23, Green 2 + 10 RT, McCaw 5, Pachulia 5, Iguodala 6, Barnes 7, Livingston 4, West 9, McGee 10, McAdoo 2, Looney 2.

Oklahoma City Thunder (40-29): Oladipo 17, Westbrook 15, Roberson 2, Adams 9, Gibson 10, Kanter 15 + 10 RT, Abrisses 2, Christon 2, Grant 7, McDermott, Sabonis 4, Cole 4.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone