Houston, Indiana e Portand vincono al fotofinish. Atlanta ok ad Orlando

ATLANTA@ORLANDO 95-83

Atlanta ottiene una vittoria importante ad Orlando in chiave qualificazione alla post-season. Nel primo tempo Orlando sembra avere qualcosa in più della squadra ospite e scappa via con un vantaggio addirittura in doppia cifra dopo la tripla di Harris che inchioda a 3 minuti dalla sirena di metà gara il punteggio sul 35-47. Atlanta sembra proprio essere in grave difficoltà nei primi 24 minuti complice l’infortunio di Jeff Teague che tornerà però nel match e insieme a Millsap proverà subito a ridurre il gap che però Oladipo non ha la minima  intenzione  di ricucire. E’ nell’ultimo quarto però che Atlanta da una vera e propria spinta sull’acceleratore con Shroeder e Korver che ad inizio periodo fissano il punteggio sul 71-71. Ma la scena nell’ultimo periodo è tutta per Jeff Teague che decide letteralmente di far impazzire la difesa dei Magic e comincia a colpire sia dalla distanza che al ferro e riuscendo a mettere il giusto divario che Orlando non riuscirà più a colmare.  Partita molto interessante che ha messo alla luce i pregi e i difetti delle due contender: Orlando può lavorare su una squadra giovane e discretamente coperta anche se oltre Oladipo non c’è realmente nessuno che fa la differenza e possa equiparare i Magic in un immediato futuro alle Contender più forti. Dall’altra parte una delle sorprese del Campionato, Atlanta, che resiste nei risultati anche se comincia a fare fatica soprattutto sul piano del gioco, staremo a vedere dove questa squadra potrà realmente arrivare.

ATLANTA HAWKS  CARROLL 11 MILLSAP (25+11) HORDFORD 10 KORVER 13 TEAGUE 16 ANTIC 5 BAZEMORE 4 SCHROEDER 11 SEFOLOSHA 0 BRAND 0 MUSTALA 0

ORLANDO MAGIC  HARRIS 14 DEDMON 0 VUCEVIC ( 16+12) OLADIPO 16 PAYTON 19 GREEN 5 RIDNOUR 0 GORDON 0 FRYE 2 NICHOLSON 4

 

PORTLAND@UTAH  92-89

Portland si presenta alla partita contro Utah dopo una striscia di 5 sconfitte consecutive ma con la buona notizia del rientro di LaMarcus Aldridge. In effetti si può dire che il rientro per il centro di Portand non è dei migliori: tanti tiri non a bersaglio per il giocatore n.12 che non riesce a trovare il fondo della retina e sembra davvero in grande difficoltà nelle battute iniziali di un match che vede Utah scappare  ma  Portland sempre lì a trattenere i Jazz dalle loro improvvise accelerazioni. Nel terzo periodo nonostante Damian Lillard cerchi soprattutto in contropiede di mettere Aldridge nelle condizioni giuste per fare canestro, Utah tiene botta con le scorribande di Burke e con le ottime conclusioni di Ingles dalla media. L’ultimo quarto però è tutto riservato alla tecnica e alle magie di Damian Lilllard che infuoca la partita da solo, soprattutto con giocate in transizione veloce che non per mettono a Utah di trovare un equilibrio difensivo adeguato. A pochi secondi dalla fine Portland è sul +3 e Utah con palla in mano può sperare solo in un miracolo di Favors che non arriva e non è accolto dagli dei della pallacanestro. Vittoria sofferta per Portland che in attesa di una forma e una condizione migliore non perde terreno ad Ovest. Nel mondo Nba si è sempre più convinti che Utah nelle prossime annate sarà una squadra temibile e la partita di oggi , giocata senza il “go to guy” Gordon Hayward, ne è la dimostrazione autentica.

PORTLAND TRAILBLAZERS  CRABBE 8 ALDRIDGE 19 LOPEZ 4 AFFLALO 7 LILLARD ( 23 PTS+12 AST+ 8 REB), FREELAND 6 McCOLLUM 7 WRIGHT 15 BLAKE 3

UTAH JAZZ   MILLSAP 9 FAVORS ( 26+13) GOBERT  12 EXUM 3 BURKE 22 INGLES 10 CLARK 3 BOOKER 2 COOLEY 2

 

INDIANA@WASHINGTON 103-101

Si affrontano due squadre che non sono in pienissma salute ma che alla fine daranno vita ad una bellissima partita soprattutto grazie alle loro punte di diamante . La partita perde uno dei suoi personaggi più importanti ad inizio gara con Bradley Beal che in campo aperto si infortunia alla caviglia ed è costretto a lasciare il parquet. La partita viaggia su un equilibrio totale tra le due formazioni . Soprattutto nel terzo periodo John Wall mette la quinta e riuscirà a firmare nella serata il suo season-high da 34 punti. Nessuno riesce a fermarlo, è inarrestabile: a volte sembra che la sua immensa tecnica e la sua grande fisicità possano davvero portarlo ad essere uno tra le migliori point-guard della lega ma Wall a questo punto della stagione è un po’ come la sua squadra, funziona ad intermittenza. Dall’altra parte è George Hill a rispondere al talento di Washington: nell’ultimo periodo la scena è tutta per il n.3 con la canotta di Indiana. Sia in post basso che con conclusioni dalla media distanza, Hill porta i suoi in vantaggio fino al 101-98 a 15 secondi dalla sirena finale. E’ ancora Wall però a sparare da 7 metri e mezzo e a rimettere tutto sui binari della totale parità a 10 secondi dalla fine del match. Ma Hill ha deciso che questa è la sua partita: prende palla, fa scorrere il cronometro poi si butta dentro contro Nenè e mette dentro il layup  che porta Indiana ad un successo molto importante.

INDIANA PACERS  S.HILL 13 WEST 10 HIBBERT 0 MILES 16 G.HILL 29 RUDEZ 11 MAHINMI 3 WATSON 11 SCOLA 2 ALLEN 8

WASHINGTON WIZARDS  PIERCE 4 NENE’ 10 GORTAT 16 BEAL 5 WALL 34 WEBSTER 6 SESSIONS 7 GOODEN 4 BUTLER 10 SERAPHIN 5 PORTER 0

 

 

HOUSTON@ NEW ORLEANS 95-93

Partita molto importante allo Smoothie King Center di New Orleans quella che vede contrapposti I Pelicans ai Rockets e soprattutto vede il ritorno di Dwight  Howard dopo tante partite saltate per infortunio. Primo quarto tutto di New Orleans con le ottime giocate di Gordon per Davis e il Layup a fine quarto di Evans che inchioda in punteggio alla prima pausa sul 34-19 per i Pelicans. Ma nella seconda frazione di gioco dopo aver mantenuto ancora le 15 lunghezze di vantaggio , New Orleans devi inchinarsi al ritorno del Barba e dei suoi Rockets che riducono sensibilmente il divario fino al -5.  Houston in apertura di quarto trova subito il vantaggio con Ariza da tre e soprattutto trova una spettacolare schiacciata di James Harden che sfida l’intera difesa avversaria e va al ferro senza alcun problema. Sembra che per New Orleans oltre al danno per la sconfitta ci sia anche la beffa per un infortunio alla spalla per Davis che dopo un paio di minuti negli spogliatoi torna subito in campo e riprende il suo posto anche perché i suoi Pelicans non sono ancora morti. Evans mette la moto e prende due punti comodi comodi che portano la sua squadra a meno 3 a pochi secondi dalla fine. Con il possesso , New Orleans è mandata in lunetta con Gordon che mette il primo e sbaglia il secondo cercando un disperato tap in offensivo che però non c’è. Houston vince e continua la sua marcia ad Ovest: i Pelicans perdono un altro match importante per le loro speranze Playoff che adesso sembrano attaccate ad un filo.

HOUSTON ROCKETS  ARIZA 22 MOTIEJUNAS 21 HOWARD 4 HARDEN 25 TERRY 2 DORSEY 8 PRIGIONI 2  SMITH 9 BREWER 2

NEW ORLEANS PELICANS PONDEXTER 10 DAVIS 24 ASIK 6 GORDON 6 EVANS 28 AJINCA 8 CUNNINGHAM 7 COLE 4

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone