Strenght in numbers: la storia e i numeri premiano i Warriors

Negli States, dicasi “Pivotal Game” quella partita che, nell’ambito di una serie, può indirizzare la stessa in un senso o nell’altro. E Gara-4 delle Finals 2016 non ha fatto eccezione. Dopo il rovescio subito in Gara-3 (90-120), i Warriors erano chiamati alla riscossa, soprattutto per non complicare una serie messasi subito in discesa dopo le prime due uscite alla Oracle. E riscossa è stata, in particolare grazie alla vena ritrovata degli Splash Brothers (63 punti in due) i quali, coadiuvati da una difesa eccezionale dei vari Green ed Iguodala (ma non solo), sono riusciti a violare la Quicken Loans Arena (primi a riuscirci in questi Playoff), con il punteggio di 108-97.

Il punteggio della serie recita un eloquente 3-1 per i ragazzi di Steve Kerr, lanciatissimi verso un back-to-back che andrebbe ad esaltare la stagione strepitosa dei Figli della Baia, dopo il record di vittorie in regular season (73-9), che ha soppiantato il mitico primato dei Chicago Bulls 1995/96.

I Cavaliers, insomma, sono davvero spalle al muro, con Gara-5 che rappresenta la più tipica delle sfide da “go big or go home”. Il morale di LeBron e compagnia cantante è chiaramente sotto i tacchi. Davanti a loro, si presenta un vero e proprio Everest da scalare, per arrivare ad un anello che, ora come ora, assomiglia niente più niente meno che ad una chimera. Vincere tre partite di fila contro questi Warriors, delle quali ben due nella bolgia infernale della Oracle Arena, pare sinceramente un’impresa pressochè impossibile.

La Oracle Arena di Oakland, casa dei Warriors e sede di una Gara-5 che potrebbe scrivere la parola fine sulle Finals 2016 (foto da: ambienteja.info)
La Oracle Arena di Oakland, casa dei Warriors e sede di una Gara-5 che potrebbe scrivere la parola fine sulle Finals 2016 (foto da: ambienteja.info)

 

Anche i numeri remano contro le speranze di rimonta di Cleveland. Vero che proprio i Warriors, nelle Western Finals, si sono resi protagonisti di una straordinaria remuntada sui Thunder, proprio da 1-3 a 4-3. Prima dei californiani, ai Playoff, altre nove volte era successa una cosa simile. Il problema è che, alle Finals, su 32 volte che una delle due contender si è trovata sotto 1-3, mai nessuno è riuscito a ribaltare la serie.

Allargando la visuale alle ultime sfide tra le due compagini, lo scenario non è certo migliore per la franchigia dell’Ohio. Negli ultimi 10 incroci tra Warriors e Cavaliers (ovvero a partire da Gara-4 delle Finals 2015), il bilancio è un eloquente 9-1 per Golden State. Alla Oracle siamo sul 4-0, 5-1 alla QL Arena. Un differenziale totale che parla di +111 per i Dubs (+67 in California e +44 in Ohio). Insomma, i Warriors sono ampiamente favoriti e faranno di tutto per chiuderla sul 4-1; la salita, per i Cavs, è ripidissima. Ma avendo a che fare con un fenomeno come LBJ, prima della sirena finale di stanotte è meglio non vendere la pelle dell’orso prima del tempo.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone