Tutti i commenti dei Warriors sul caso Green. Gli Splash Brothers: "Vinceremo per lui"

La conferenza stampa alla vigilia di una delicatissima e probabilmente decisiva gara 5 è tutta dedicata al caso Green, ovvero sia all’esclusione per raggiunto limite di Flagrant 1 di Draymond Green (https://www.nba24.it/wordpress/2016/06/12/lnba-punisce-green-e-james-lala-dei-warriors-squalificato-per-gara-5/). Le domande dei giornalisti, mai come stavolta, sono dirette ad ottenere un commento dai compagni di squadra di The Dancing Bear e nessuno si tira indietro davanti questa complicata prova. La rabbia potrebbe far eccedere qualcuno ma i più esperti non cascano nel tranello dei media. Pronte arrivano le parole dell’MVP Stephen Curry, sempre pronto a difendere il compagno di squadra: “Non so come reagirei in una situazione come quella di Green, per questo motivo non voglio giudicare quanto fatto e quanto scelto dalla lega. Green, lo sappiamo tutti, ha il fuoco dentro quando è in campo ed è quello che lo rende speciale. Sarà sicuramente brutto non vederlo giocare in gara 5, questo è certo. Green ha pensato che quello che gli ha fatto LeBron [il gesto di camminargli sopra] fosse irrispettoso nei suoi confronti e non ha fatto altro che reagire a quel gesto. Poi, secondo me, quello che succede in campo dovrebbe rimanere sempre in campo“. Parole da paciere ma anche di netto schieramento contro chi, secondo l’MVP, ha fatto scaturire tutta la reazione. Prova a parlare della partita ma le incessanti domande dei media accorsi numerosi dopo l’allenamento dei Warriors lo costringono a tornare sull’argomento: “LeBron offeso dalle parole di Green? Il trash talking fa parte da sempre del basket, ma non diventa mai personale“. Insomma, ammette che siano volate parole forti ma allo stesso tempo, quasi invitando LBJ ad essere più uomo, trova anche la soluzione più logica a questa storia. “Green è un All Star” aggiunge Curry poco dopo, “ci mancherà quello che fa di solito e le sue intangibles. Dovremo capire come farne a meno. Ovviamente lui non è contento. Ci darà la sua energia positiva, il suo appoggio come potrà e noi dobbiamo vincere per lui. In definitiva, siamo tutti sorpresi.  Non penso che Green volesse far male a LeBron. La situazione è quella che è“.

Dopo le parole di Curry, misurate al punto giusto, arrivano quelle di Klay Thompson, forse meno misurate: “Green è un giocatore molto intelligente. Qualsiasi cosa abbia fatto non era volontaria. Conosco Dray e so che non era volontaria come azione. Piuttosto, LeBron sapeva quello che faceva quando si è lamentato? Forse, non lo so. Non posso parlare per lui. LeBron ci è ovviamente rimasto male, ma queste cose succedono sempre. Per me devono restare in campo e basta. Il trash talking è parte del gioco, mi sorprende sempre quando qualcuno la prende sul personale. Green è fondamentale per noi: ci mancheranno la sua difesa, la sua intensità, il suo impatto emotivo sulla partita. Dovremo rimpiazzarlo non con un singolo giocatore ma di squadra“. Ribadisce sostanzialmente i concetti del suo “fratellino di splash” ma usando parole leggermente più forti. “Sono deluso dall’assenza di Draymond” aggiunge ancora il figlio di Mychal, “vogliamo vincere per lui adesso“.

Il microfono passa ad una voce istituzionale come coach Steve Kerr, che a metà tra l’ironico e il serio commenta così l’esclusione di Green: “Penso che il sistema dei Flagrant cumulativi sia strano. Forse dovremmo parlarne a fine stagione. Deluso da Green? Questo resta nello spogliatoio ma sono più deluso per Green e per il fatto che debba restar fuori da una partita così importante. Probabilmente useremo tutti i giocatori a disposizione domani sera senza Green per cercare di aumentare le nostre rotazioni e dare il 100%. Ci mancherà la sua produzione offensiva ma abbiamo altri giocatori che possono riempire il suo vuoto“. Anche il coach dei Warriors e il COTY 2015-16 prova a concentrarsi sulla gara ma l’insistenza dei giornalisti incalza: “Quello che pensiamo non conta. Accettiamo la decisione e ci prepariamo a gara-5, di più non possiamo fare. Abbiamo saputo della sua squalifica a fine allenamento. L’ho comunicato io a Green ed era ovviamente deluso”.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone