Warriors e Kings non si fermano più, Boston sciupa con Toronto, Detroit trova la prima vittoria sui Knicks

TORONTO RAPTORS @ BOSTON CELTICS 110-107
Un’altra occasione buttata al vento per I Celtics che non riescono ad avere la meglio sui Raptors nonostante la tripla doppia di Rondo. E’ proprio il playmaker di Boston che si carica la responsabilità dell’attacco della squadra: prima con ottimi assist e poi concludendo in contropiede con un bel finger roll che lancia i Celtics sul 9-25 dopo 7’. Toronto non ci sta, e a conclusione di un ottimo secondo quarto dei canadesi, è Kyle Lowry, protagonista assoluto, che sulla sirena con un ottimo jumper in allontanamento trova i due punti che chiudono il primo tempo sul 54-57. La chiave della rimonta Raptors sta tutta nelle palle perse degli avversari, che lanciano prima Lowry a canestro nel terzo quarto, e poi permettono a Johnson di schiacciare il +6 Toronto quando mancano 9’16’’ (92-86). Le squadre viaggiano punto a punto ed è l’ultimo arrivato Smart che trovato meravigliosamente da Rondo, tramuta l’assist in tre punti che valgono il pari a quota 105, a poco più di un minuto dal termine. Ma è proprio il rookie che perde una palla sanguinosissima al possesso successivo: Lowry ruba e serve DeRozan che schiaccia, segna e subisce il fallo di Olynyk. Quando la palla ritorna Lowry, il play di Toronto chiude i giochi a 8’’ dalla sirena, con un fade away di nowitzkiana memoria, che fissa il punteggio sul 110-107 finale.
TORONTO RAPTORS:
Patterson 14, DeRozan 23, Hansbrough 4, Ross 2, Lowry 35, Williams 11, Johnson 6, Stiemsma 6, Vasquez 7, Hayes 2.
BOSTON CELTICS: Green 20, Sullinger 19 (16 reb), Olynyk 18 (13 reb), Bradley 16, Rondo 13 (15 ast, 10 reb), Smart 12, Bass 3, Turner 2, Zeller, Thornton 4.

NEW YORK KNICKS @ DETROIT PISTONS 95-98
Approfittando dell’assenza di JR Smith, i Pistons ne approfittano per conquistare la loro prima vittoria in stagione. Non inizia granché la partita per New York, che ad inizio secondo quarto perde Pablo Prigioni per una brutta distorsione alla caviglia destra. Gli attacchi sono particolarmente imprecisi: su tutti, Carmelo Anthony che tira solo con 5/21 dal campo. Il gioco di Detroit, come è giusto che sia, trova ragion d’essere grazie all’atletismo dei propri lunghi, come quando Smith adattato a 3 schiaccia con prepotenza il 46-62 a metà della terza frazione. Esattamente 12’ di gioco dopo, Detroit si trova a condurre di 15 e subisce la rimonta di New York, grazie a uno splendido Hardaway Jr. in uscita dalla panchina e i suoi 20 punti, di cui due triple decisive  per tenere in vita le ultime speranze dei Knicks.
NEW YORK:
Anthony 13, Smith 17, Dalembert 2, Shumpert 15, Larkin 4, Stoudemire 15, Acy, Hardaway Jr. 20, Prigioni, Wear 2, Aldrich 4, Early 3.
DETROIT PISTONS: Smith 8 (10 reb), Monroe 23 (18 reb), Drummond 7 (13 reb), Caldwell-Pope 20, Jennings 12, Butler 5, Augustin 12, Singler, Jerebko 11, Anthony.

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DENVER NUGGETS @ SACRAMENTO KINGS 109-131
Non si ferma più Sacramento, che contro i Nuggets trova la 4° vittoria consecutiva. Grandissimo primo qurto dei Kings, che vanno a segno con i propri trascinatori: prima Gay, poi Collison in campo aperto, poi Cousins che batte facilmente la difesa di McGee e appoggia due punti facili; dopo i primi 12’, si è già sul19-40. Nel secondo periodo, Denver prova a rifarsi sotto con a tripla di Chandler, ma è Cousins che da solo abbatte la difesa delle pepite con quattro canestri consecutivi, su uno dei quali subisce fallo. Il terzo quarto si apre con la schiacciata di Cousins, ma soprattutto con una meravigliosa giocata di Collison che prima ruba palla a Faried, poi guida la transizione e finge di servire McLemore nell’angolo: la difesa abbocca e lui penetra per due punti facili facili (56-74). Le triple di McLemore e Gay sul finire del terzo quarto mandano in archivio la partita con 12’ di anticipo.
DENVER NUGGETS:
Chandler 13, Faried 4, Mozgov 7, Afflalo 2, Lawson 13, McGee 9, Arthur 11, Gallinari  7, Foye 19, Robinson 10, Nurkic 6, Gee 8.
SACRAMENTO KINGS: Gay 29, Thompson, Cousins 30 (11 reb), McLemore 10, Collison 10,Evans 6, Casspi 11, Landry 18, Sessions 2, Stauskas 5, McCallum 8, Williams, Hollins 2.

LOS ANGELES CLIPPERS @ GOLDEN STATE WARRIORS 104-121
In una delle classiche ad Ovest, i Warriors non la fanno buona nemmeno ai Clippers, domandoli per tutta la partita e continuando a vincere: per Golden State è la 4° vittoria su altrettante partite, mai avuto un avvio del genere ad Oakland. Degno di racconto ci sono solamente i primi due quarti di questo incontro, che perde troppo presto una delle due squadre. Si parte subito con 5 punti di Curry che prima tira dall’arco con la solita precisione, poi intercetta la rimessa per tirare immediatamente con una parabola altissima: la palla bacia il tabellone per il canestro del 9-12. La schiacciata in tap-in di Bogut su un tiro scellerato di Curry manda i Warriors già sul +10 (11-21) pochi minuti dopo. I lunghi di Golden State fanno un ottimo lavoro, ma ad inizio secondo quarto è uno splendido alley-oop Farmar-Jordan che sembra dare ai Clippers la verve necessaria per riaprire la partita (29-38). E’ solo una apparente illusione: Thompson lanciato da Green in contropiede trova il canestro del 35-60; il volto smarrito di Doc Rivers la dice lunga. E’ Curry, giustamente, a scrivere la parola “fine” al primo tempo, quando riceve l’extra-pass splendido di un ottimo Draymond Green per la tripla che vale il 40-65 e che permetterà ai Warriors di andare a riposo con 23 punti di vantaggio. L’unica nota positiva in casa Clippers sono i minuti concessi a Jamal Crawford, che finalmente sembra aver completamente recuperato dall’infortunio.
LOS ANGELES CLIPPERS:
Barnes 2, Griffin 14, Jordan 17 (13 reb), Redick 12, Paul 15 (12 ast), Crawford 24, Hawes 5, Bullock 3, Farmar 3, Cunningham 5, Douglas-Roberts 4, Turkoglu.
GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 10, Green 24, Bogut 6 (14 reb), Thompson 19, Curry 28, Barbosa 13, Lee 6, Iguodala 9, Livingston 6, Ezeli, Rush.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone