Warriors, 33 di Thompson contro i Lakers: "Punto ad essere al top a maggio"

Questa notte, al Chase Center, i Golden State Warriors sono andati vicini a perdere la terza partita di seguito. Contro dei Los Angeles Lakers più concentrati e solidi rispetto all’ultimo periodo, e anche a causa di percentuali al tiro non eccelse, la squadra di coach Steve Kerr si è trovata a dover inseguire LeBron e compagni. A fare la differenza, con un quarto periodo da 16 punti (33 in totale, con 5 rimbalzi) e 6/10 al tiro (3/4 da tre), è stato Klay Thompson.

Dopo non aver assaporato sensazioni simili per qualche anno, non posso prendere alla leggera una partita da 30+ punti in questa Lega” – ha commentato Klay – “So che certe prestazioni le ho dentro di me, ma queste si verificano naturalmente. Potessi provare a farlo in ogni quarto periodo, probabilmente ci riuscirei; ma è un discorso di flusso del gioco. Le grandi cose accadono col tempo“.

Come sempre, il #11 degli Warriors avverte una motivazione speciale quando gioca contro i Lakers: “Sono sempre entusiasta di giocare contro di loro. Alcuni dei miei ricordi più belli risalgono a quando, al liceo, ero seduto con mio padre in cabina mentre commentava le partite. È sempre fantastico giocare contro la squadra della tua città“.

Tutto ciò è davvero molto stimolante per me. Ho passato così tanti giorni in questo palazzetto, tanti a fare cose davvero noiose; un qualcosa al quale non ero proprio abituato, visto che giocavo ogni sera. Adesso che sono di nuovo in grado di farlo, è fonte di grande ispirazione per me, per andare avanti. Non sono ancora soddisfatto, punto ad essere al top per maggio; ma è comunque tutto dannatamente bello“, ha concluso Thompson.

Non è ancora tornato il giocatore che tutti conoscevamo, ma di certo ogni sera compie un passo nella giusta direzione” – ha commentato Stephen Curry – “Per tornare ad avere l’energia, la fiducia in se stesso, null’altro conta in quel momento“.

Felice, ovviamente, anche coach Steve Kerr: “È stato fenomenale. Con il nostro attacco che faticava nel trovare il ritmo giusto, lui si è scaldato e ha preso in mano la partita, nel momento in cui ne avevamo disperato bisogno. Quando gioca così è eccezionale, e i fan si ricordano di cosa è capace“.

Vedere che, nonostante i due anni e mezzo di inattività e tutto quello che ha dovuto passare, sia ancora in grado di riuscirci, lo fa amare ancora di più” – aggiunge Kerr – “Vederlo accendersi così e mandare in delirio i compagni e il palazzetto tutto, è un qualcosa di davvero speciale, che va oltre il semplice fare canestro, che trasmette un’elettricità difficilmente misurabile“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone