"Zaza Rule": ecco come cambia il gioco NBA

Durante gli scorsi Playoff, per quanto i Warriors (poi Campioni) fossero gli ovvi favoriti e siano arrivati alle Finals con un record di 12-0 (poi 16-1), c’è stato un momento dove hanno davvero sofferto. Parliamo di Gara-1 delle Western Conference Finals contro i San Antonio Spurs. I texani dominano letteralmente la scena fino al terzo quarto (avanti 76-55), quando s’infortuna la sua stella, Kawhi Leonard.

(foto da: totalprosports.com)
(foto da: totalprosports.com)

La circostanza ce l’avete ben presenti tutti, bene o male. Leonard, dall’angolo, effettua uno jump shot dalla media, con Zaza Pachulia che effettua un close-out. Il piede sinistro del georgiano (volontariamente o meno, ancora oggi ci si accapiglia per questo) finisce sotto il corpo del giocatore di San Antonio che, ricadendo, ci finisce sopra con il suo piede sinistro, procurandosi una dolorosissima distorsione alla caviglia.

Come reso noto quest’oggi dalla Lega, d’ora in avanti gli arbitri potranno fischiare un ‘flagrant’ o un fallo tecnico al difensore che pericolosamente andrà a chiudere sull’avversario che sta tirando in salto, senza lasciargli lo spazio adeguato per atterrare senza pericolo. Agli arbitri, comunque, è data la possibilità tramite review di appurare la non pericolosità o innaturalità del movimento del difensore, comminando così un fallo semplice.

Non è tutto, però. Ci sarà una stretta anche per quel che riguarda i falli sul tiro da tre, una cosiddetta ‘Harden Rule‘. Gli arbitri dovranno assicurarsi che il tiratore non cerchi con evidenza le braccia del difensore, in modo da indurli ad assegnare fallo sul tiro.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone